Obbligazioni in euro (obbligazioni in euro)

Obbligazioni negoziate sul mercato internazionale dei capitali in euro, emesse principalmente da governi, società e banche. Si distingue tra – obbligazioni a tasso fisso (straight bond), che predominano sui mercati finanziari dell’euro in termini di volume, e – floaters (emissioni a tasso variabile), ossia obbligazioni a tasso variabile. Le obbligazioni in euro sono emesse principalmente in euro o in dollari USA. – Obbligazioni comuni in euro, ovvero la proposta di un titolo di Stato comune emesso da diversi membri dell’Unione Monetaria Europea. L’obiettivo è quello di compensare i premi sui tassi d’interesse delle obbligazioni emesse da Stati nei quali gli investitori hanno meno fiducia perché non escludono la possibilità che escano dall’Unione Monetaria Europea. – Questo significa, nel dettaglio, che – i membri dell’unione monetaria sono responsabili in solido per le obbligazioni, cioè sono responsabili per le somme maturate da altri Stati; – il tasso di interesse sarebbe inferiore a quello che Paesi come la Grecia o l’Irlanda devono ora offrire per trovare acquirenti per le loro obbligazioni, mentre – d’altra parte, però, l’onere degli interessi sui titoli di Stato per la Germania o i Paesi Bassi, ad esempio, aumenterebbe notevolmente; per la sola Germania, si è calcolato qualche decimo di punto percentuale di premio in più su uno svantaggio di 7 miliardi di euro all’anno; altri calcoli arrivano addirittura a una cifra di 7 miliardi di euro all’anno. Altri calcoli arrivano addirittura a una perdita per la Germania di 47 miliardi di euro all’anno. EUR all’anno. Ciò è dovuto, da un lato, all’eccellente rating creditizio della Germania e, dall’altro, al fatto che i Bund sono liquidi e quindi molto facili da negoziare; – il rischio di tasso d’interesse viene così comunitarizzato e quindi – proprio ciò che invia i segnali giusti verrebbe impedito: chi gestisce bene paga tassi d’interesse più bassi, chi gestisce male paga tassi d’interesse più alti – ma non c’è alcuna garanzia che i membri con una gestione di bilancio finora negligente utilizzino anche il nuovo denaro a basso tasso d’interesse che ricevono in modo economicamente sensato, anzi – più cresce la montagna di debito dei Paesi finanziariamente deboli, più grande sarà il loro potenziale di minaccia, perché – i Paesi finanziariamente deboli forzeranno l’emissione di nuove obbligazioni con la minaccia che in cambio non saranno in grado di servire i vecchi debiti da obbligazioni comuni, il che – alla fine – ribalta la responsabilità solidale e l’intera unione monetaria: Al posto di guida non ci saranno più i garanti, ma gli Stati fortemente indebitati. Allo stesso tempo, si perde la sovranità finanziaria, intesa come diritto degli organi parlamentari di determinare le entrate e le uscite, il che è impossibile – anche in Germania in una forma corrispondente: non esiste un prestito congiunto da parte del governo federale e dei governi statali, e ogni parlamento statale decide sulla politica del debito. – Se e in che misura lo Strumento europeo di stabilizzazione finanziaria, con la sua attività di emissione di obbligazioni proprie, non stia in realtà già emettendo euro-obbligazioni, è una questione molto dibattuta, alla quale i maggiori esperti di diritto costituzionale rispondono affermativamente. Per inciso, resta da vedere a quale prezzo – e se mai! – Gli investitori di tutto il mondo sono disposti a inserire le obbligazioni in euro nei loro portafogli. – Vedi obbligazioni, tasso variabile, spread obbligazionario, bailout, blue bond, trasferimento del credito, ekart, obbligazioni in euro, crisi dell’euro, mercato dell’euro, Agenzia europea del debito, Meccanismo europeo di stabilità, floater, giapponesizzazione, azzardo morale, Piano C, ideologia del ritorno, riforme strutturali, opzione bidirezionale.

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Professore universitario Dr. Gerhard Merk, Dipl.rer.pol., Dipl.rer.oec.
Professor Dr. Eckehard Krah, Dipl.rer.pol.
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